Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

Via Mameli 49, Cagliari

Tel. +39 349 66 03 960

L’uso dei miti nella psicologia analitica junghiana

Sei in: Raccolta di Articoli di Psicologia Psicoterapia


Jung ha proposto un approccio sistematico allo studio della mitologia, trasformandola in uno strumento in grado di conoscere e interpretare la personalità umana. I contributi offerti dal padre della psicologia analitica trovano tutt’ora applicazione non solo per la comprensione e il trattamento di alcuni disturbi psicotici, ma anche per la definizione di importanti tratti della personalità individuale in condizioni non cliniche.

Dalle narrazioni favolose alla costruzione dei significati personali

Il termine mito deriva dal greco e significa narrazione favolosa, una forma di racconto incentrata su personaggi divini. Le favole, infatti, non sono incentrate sull’essere umano in quanto tale ma in una sua veste ideale che trova riscontro negli eroi e nelle divinità, le cui gesta sono tramandate di generazione in generazione a testimonianza di un patrimonio culturale individuale e collettivo. Mentre Freud propose un approccio tradizionale alla mitologia, che identificò come il prodotto di meccanismi mentali di proiezione dei contenuti dell’inconscio, Jung ebbe il merito di proporre una visione diversa, in grado di avvicinarsi alla psiche umana e alla cultura sottostante attraverso lo studio dei significati delle favole tramandate dalle varie etnie e la ricostruzione dell’animo degli uomini che le hanno prodotte.

Il padre della psicologia analitica considera il mito come espressione di una struttura senza tempo della psiche umana: qualcosa che non può essere spiegato in maniera esaustiva, ma che piuttosto andrebbe compreso nel suo significato simbolico. Più precisamente, Jung utilizza la mitologia e la narrazione fantastica come il prodotto dell’attività mentale e il mito come un canale attraverso il quale tale attività può esprimersi e manifestarsi.

La mitologia si configura così come uno strumento per interpretare i sogni e le immagini simboliche delle generazioni attuali, attraverso l’analisi degli archetipi e delle immagini archetipiche. Queste ultime sono alla base della personalità individuale, sono collocate all’interno dell’inconscio personale ed esercitano una funzione di guida e mediatore tra il mondo interno ed esterno.

Diversamente, gli archetipi fanno parte dell’inconscio collettivo: sono elementi che sfuggono alla rappresentazione mentale in modo diretto. La loro influenza emerge tramite le immagini archetipiche sottoforma di temi universali prodotti dall’inconscio collettivo. Queste ultime trovano espressione per mezzo di prodotti culturali come i miti, le favole e le religioni e influenzano le dinamiche intrapsichiche e la personalità individuale.

Il ruolo degli archetipi e dei miti nella psiche individuale

Alla base del modello junghiano vi è l’idea dell’esistenza di una storia universale che contribuisce alla costruzione della storia di vita di ognuno di noi. Processi psichici e vicende personali sono pertanto collocati su un contesto che racchiude in sé il mito, unitamente all’inconscio individuale e collettivo che fanno da sfondo.

Le immagini mitiche possiedono l’uomo e non il contrario:pensiero che Jung riallaccia al concetto di destino attraverso racconti mitici e relativi eventi, dalla morte di Sisifo al ritorno di Odisseo a Itaca.

La psicoterapia può aiutare la persona a imparare a riconoscere le immagini mitiche che la guidano nella vita quotidiana; ciò comporta una presa di coscienza che può risultare talora conflittuale, soprattutto nell’individuare il mito specifico che guida la nostra esistenza in un determinato momento, percependo la propria libertà come limitata e, almeno parzialmente, orientata da elementi che sfuggono alla coscienza individuale.

I miti sono strettamente connessi alle emozioni, ai comportamenti e ai sogni attraverso cui trovano espressione. La loro comparsa esercita una forte influenza sulla coscienza individuale, altro motivo per cui è importante imparare a riconoscerli e a comprenderne il potere. Non a caso in molti casi emergono sottoforma di schemi familiari tramandati di generazione in generazione, che ciascuno di noi subisce in modo inconsapevole.

La loro influenza emerge non solo nel funzionamento mentale subclinico, ma anche nella malattia mentale. Nell’opera “Psicologia dell’inconscio” Jung estese il suo studio della mitologia alla schizofrenia. In particolare l’autore evidenziò il ruolo di una coscienza dotata di scarsa capacità di differenziazione: nei deliri schizofrenici, infatti, i contenuti inconsci superano la soglia della coscienza, assumendo un aspetto mitologico che confina l’individuo in uno stato di forte emotività e ridotta razionalità.

Non solo in caso di psicopatologia ma anche in condizioni non cliniche, la psicoterapia può aiutare la persona aumentando la vigilanza cosciente, elemento fondamentale per razionalizzare i contenuti inconsci e permettere un confronto dialettico con l’Io. Ciò consente di separare i contenuti mitologici propri dell’inconscio collettivo e di interpretarli come elementi psichici esterni al mondo individuale, riconoscendone il valore e l’influenza da essi esercitata.

Come sottolinea Jung, il percorso psicoterapico si serve della narrazione come mezzo per costruire e ricostruire i significati personali. Pertanto, l’impiego del mito in psicoterapia è in grado di aumentare la presa di coscienza rispetto alle proprie dinamiche inconsce, favorendo i processi di immedesimazione ed elaborazione degli eventi emotivi che influenzano la storia di vita personale e le emozioni universali ad essi correlate. Tale trasformazione assume un significato particolarmente rilevante in quanto, come sottolinea Jung, la possibilità di convertire gli elementi inconsci in contenuti consapevoli è alla base di ogni processo di trasformazione in grado di apportare una modificazione della personalità individuale.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

La riproduzione anche parziale è vietata senza previa autorizzazione.

 

 

Richiedi una consulenza online

La consulenza online è gratuita.