Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

Via Mameli 49, Cagliari

Tel. +39 349 66 03 960

La sincronicità secondo Jung

Sei in: Raccolta di Articoli di Psicologia Psicoterapia


LLa teoria della sincronicità rappresenta un importante contributo elaborato da Carl Gustav Jung. Il modello teorico si basa sul ruolo che eventi e stati mentali esercitano sulla nostra vista ed è correlato ad un assunto primario: nulla accade per caso.

Caratteristiche ed evoluzione del concetto

La parola sincronicità deriva dal greco “syn”, in italiano “con, assieme” e “kronos”, termine da cui prende il nome una divinità greca che simboleggia lo scorrere del tempo: il concetto racchiude quindi in sé la rappresentazione di due elementi che si manifestano assieme nello stesso tempo.

Jung si dedicò allo studio dei cosiddetti fenomeni inesplicabili che culminò con la pubblicazione della dissertazione dal titolo “Psicopatologia dei fenomeni cosiddetti occulti”. Pubblicata nel 1902, l’opera racchiude in sé la spiegazione della sincronicità, intesa come un “principio di nessi acausali” ovvero come due eventi connessi tra loro che accadono nello stesso momento, ma privi di un rapporto di causa ed effetto. 

Mentre la causalità lineare collega due eventi che si susseguono l’uno per effetto dell’altro, la sincronicità emerge attraverso la comparsa di due avvenimenti esperiti dalla persona nello stesso momento ma in luoghi diversi. Nella vita di tutti i giorni ciò si esprime attraverso la percezione che uno stato interiore sia, per motivi apparentemente sconosciuti, collegato a un evento esterno.

Tale principio appare in contrapposizione con quello di sincronismo, inteso come due eventi che si manifestano nello stesso momento. Questi ultimi non condividono nessuna correlazione o legame psichico e pertanto vanno semplicemente etichettati semplicemente come azioni che avvengono casualmente in contemporanea.

La sincronia nella vita quotidiana e in psicoterapia

Secondo lo psicoanalista la vita di tutti i giorni è attraversata da un insieme di coincidenze alle quali solitamente tendiamo a non prestare attenzione. Esiste un’enorme varietà di eventi sincronici che si riallacciano ad altrettanti significati. Questi ultimi possono essere rappresentati da associazioni tra eventi esperiti in prima persona ed eventi ambientali, che si manifestano nello spazio esterno, oppure possono esprimersi come il frutto del proprio dialogo interiore in combinazione con un episodio concreto della vita quotidiana.

Il contributo junghiano ci aiuta a riportare l’attenzione su tali eventi apparentemente casuali e privi di significato che in realtà, in molti casi, possono svolgere una funzione di insight e configurarsi come un’indicazione che ci suggerisce la strada da percorrere. In altri termini, le associazioni che emergono dagli eventi sincronici possono aprire una strada di accesso in grado di mettere in comunicazione l’inconscio con un piano di maggiore consapevolezza personale, intesa come appartenente all’uomo e non solo al singolo individuo.

Il concetto di sincronia si collega a quello di inconscio collettivo, inteso da Jung come un enorme contenitore di simboli che ciascuno di noi condivide con il genere umano a propria insaputa. Allo stesso modo, gli eventi apparentemente casuali che tendiamo a etichettare come pure coincidenze racchiudono in realtà un significato che può orientare la persona guidandola nelle proprie scelte di vita. 

Inoltre tale nozione ci permette di ampliare la visione di alcuni aspetti quali la percezione temporale e la soggettività. Il modo in cui ciascuno di noi esperisce lo scorrere del tempo influenza significativamente il modo in cui interpreta gli stati interni ed esterni più di quanto non accada sulla base delle semplici coordinate spazio temporali. Ciò limita il ruolo della semplice razionalità sottolineando come la mente funzioni anche secondo modalità simboliche ed affettive che si manifestano in uno spazio temporale proprio alla persona.

Allo stesso modo, il concetto di sincronicità pone l’accento sulla soggettività intesa come il modo in cui ogni individuo interpreta gli stati interni ed esterni sulla base del proprio funzionamento. Questo rappresenta un elemento alla base del rapporto terapeutico e si basa sull’assunto che tutti gli eventi non devono essere interpretati sul piano oggettivo e concreto, ma vanno necessariamente riportati sul vissuto della persona, sul modo in cui ha attribuito loro un significato e sugli effetti che tali fatti esercitano su di sé.

Il fine degli eventi sincronistici è quello di trasformare l’inconscio in contenuti consci, consapevoli. Questo rappresenta, in buona parte, lo scopo che si prefigge chi inizia un percorso di psicoterapia e include l’esplorazione della propria storia di vita, degli eventi che si susseguono e si combinano in modo apparentemente casuale dando loro un senso. 

Valorizzare il ruolo che la sincronia esercita nella vita di tutti i giorni può aiutare la persona a riallacciarsi con la parte più autentica di sé e a identificare quelle che in precedenza sembravano semplici coincidenze come elementi fondanti dell’inconscio collettivo che permettono a ciascuno di noi di relazionarci con l’altro e a condividere esperienze ricche di significato. 

Iniziare un percorso di psicoterapia può pertanto rappresentare un utile strumento in grado di facilitare il riconoscimento dei propri stati interiori. Migliorare il proprio intuito e accrescere le abilità metacognitive può aiutare la persona a riflettere sui propri stati mentali ed emotivi in modo più funzionale e a mettere in relazione ciò che le accade cogliendo segnali significativi per il proprio benessere e per il raggiungimento degli obiettivi individuali.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

La riproduzione anche parziale è vietata senza previa autorizzazione.

 

 

Richiedi una consulenza online

La consulenza online è gratuita.