Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

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Il lavoro corporeo in psicoterapia

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  La psicoterapia tradizionale considera il lavoro terapeutico    come l’approccio ai pensieri, agli eventi, alle emozioni, alle    condizioni mentali del paziente al fine di poterli correggere o    migliorare.

L’enfasi è posta sull’aspetto cognitivo della natura umana, mentre spesso si è ignorata l’importanza dell’aspetto fisico e corporeo nell’esperienza terapeutica.

Noi, infatti, non viviamo solo attraverso il pensiero e l’immaginazione, ma anche attraverso il corpo, il movimento, i sensi, la postura, l’espressione fisica di noi stessi.

Il corpo è dunque intrinseco al sè, è il fondamento fisico della nostra presenza nel mondo ed è collegato in modo estremamente significativo alla nostra vita emotiva e ai temi centrali del momento del ciclo di vita che stiamo attraversando.

La psicoterapia della Gestalt considera il sè come un’entità fluida, non statica, che non è formato da un complesso di caratteristiche stabili, ma assume una natura propria nel contatto con l’ambiente in cui vive e di cui fa esperienza.

Il Sè, attraverso le funzioni di contatto, interagisce con l’ambiente per soddisfare i nostri bisogni e permetterci di adattarci ad eventuali cambiamenti esterni: attraverso l’eccitazione avvertiamo il bisogno, attraverso l’orientamento ci organizziamo per soddisfarlo, tramite la manipolazione agiamo per trovare la soddisfazione, tramite l’identificazione assimiliamo (rendiamo Io) ciò che può essere tenuto, tramite l’alienazione rifiutiamo ciò che è estraneo a noi stessi e non possiamo trattenere.

Quando, però, le funzioni di contatto sono in qualche modo inaccessibili e poco consapevoli, non siamo più capaci i adattarci in modo sano e fluido al mondo in cui viviamo. Minore è la nostra capacità di contatto, maggiormente frammentata e disorganizzata sarà la nostra esperienza del sè e dell’ambiente.

Da qui, la necessità di considerare le basi corporee delle nostre funzioni di contatto con l’ambiente e come il disagio psicologico sia profondamente collegato alla perdita di tali funzioni e all’allontanamento dalla nostra esperienza corporea.

Curare la scissione tra mente e corpo significa rendere consapevoli tutti quegli aspetti del sè che rinneghiamo e rifiutiamo, perchè vissuti come pericolosi, dolorosi e angoscianti, e dare la possibilità al paziente di rivalutare l’intero ventaglio delle proprie emozioni, sentimenti, bisogni e comportamenti.

La separazione del corpo da sè è l’adattamento che abbiamo trovato per sopravvivere agli eventi dolorosi della nostra vita e il disagio psicologico è la conseguenza della divisione del sè in parti e dell’errata identificazione di una parte con il tutto.

Lavorare in terapia con la parola e con il corpo permette la riappropriazione delle parti che abbiamo rinnegato, la riscoperta dell’uso del respiro come mezzo per stare in contatto con noi stessi, la “correzione” di quei meccanismi di difesa che, se da un lato ci hanno permesso di sopravvivere nel mare caotico della vita, dall’altro diventano gabbie che sabotano la piena e consapevole realizzazione di noi stessi.

Nella terapia della Gestalt, il corpo viene considerato non solo per il suo potenziale di espressione e movimento, ma anche in termini fenomenologici.

Per Perls, fondatore della psicoterapia gestaltica, è fondamentale considerare l’esperienza che il paziente ha del suo corpo, “come” egli si rapporta ed è in contatto con la propria corporeità.

Nel processo terapeutico, il primo passo è appunto quello di ristabilire il senso del sè corporeo della persona, permettendogli di riconquistare il diritto di sentire e conoscere il proprio corpo, per poi poter “disfare” le repressioni e le tensioni muscolari connesse con i sintomi psicologici.

Attraverso il lavoro sulla respirazione, sulla postura e sul comportamento non verbale del paziente, sull’espressione fisica degli impulsi trattenuti o retroflessi, la persona viene vista nella sua interezza, favorendo quel processo di consapevolezza, integrazione, crescita ed evoluzione che è il fine del lavoro terapeutico.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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