Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

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Il concetto di individuazione nella psicologia analitica di Jung

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L’individuazione è un processo di integrazione delle componenti della personalità, il cui completamento rappresenta il fine primario dell’esistenza di ciascuno di noi. Scopo ultimo di tale processo è quindi la piena affermazione del Sé, che avviene mediante un vero e proprio viaggio di scoperta per capire chi siamo davvero, allontanando tutte le influenze esterne che ci distanziano dalla nostra natura.

Jung e la scoperta del Sé

Jung affermava che “Il termine individuazione può essere tradotto con ‘farsi sé’”. È con questa affermazione che lo psichiatra svizzero descrive il concetto di individuazione inteso come la formazione e l’espressione della propria individualità. Ciò avviene all’interno di uno sfondo collettivo: in tale contesto gli elementi individuali peculiari alla persona si congiungono con quelli sociali.

L’individualità racchiude un insieme di tratti psicologici che caratterizzano la persona rendendola differente da tutte le altre, ma permettendo al tempo stesso di porsi in relazione con esse. Alla base del concetto vi è dunque l’assunto secondo il quale la dimensione individuale e collettiva condividono una relazione reciproca nella quale l’una non esclude l’altra; ciò si contrappone alla nozione di individualismo, inteso come componente narcisistica basata sul soddisfacimento dei bisogni dell’Io. 

Inizialmente descritto come un percorso biologico, il processo di individuazione può essere definito come un percorso evolutivo dell’anima che punta alla piena realizzazione dell’inconscio. Il processo protende quindi verso l’autorealizzazione della persona intesa come la piena espressione di chi è davvero, dinamica resa possibile dal confronto tra il proprio mondo interiore e il mondo esterno.

Tra autoaffermazione e coesione sociale

Il percorso si snoda attraverso l’espressione delle proprie caratteristiche e, allo stesso tempo, al riconoscimento delle norme collettive, altra caratteristica che la distingue dall’individualismo. 

La differenziazione ha come fine ultimo lo sviluppo della personalità individuale, pertanto rappresenta un obiettivo importante nella psicoterapia in quanto quest’ultima rende possibile il confronto dialettico. Tale confronto prende in causa la personalità del paziente ma anche quella del terapeuta, elemento che acquisisce un ruolo determinante nel percorso terapeutico poiché facilita i due processi alla base dell’individuazione, ovvero la differenziazione e l’integrazione tra il Sé e il mondo esterno. La meta finale di questo percorso è rappresentata dall’autoaffermazione di sé, concetto opposto all’isolamento, da intendersi piuttosto come coesione collettiva. 

Ciò è reso possibile mediante una graduale integrazione dei complessi che costituiscono la personalità, attraverso l’attribuzione di significato ai simboli che appartengono al mondo interno ed esterno. In tale senso le pulsioni rivestono un ruolo cruciale nel mondo interiore della persona, mentre la sincronicità la aiuta a far riaffiorare contenuti in precedenza lontani dalla coscienza, agendo come una sorta di ponte mediatore tra la persona e il mondo.

Dagli Archetipi alla costruzione del Sé

Secondo Jung questo percorso alla ricerca del Sé segue una serie di tappe la cui origine è rappresentata dall’incontro con la Persona. La Persona esprime il ruolo sociale e porta la persona a ricercare un compromesso tra il suo vero essere e le aspettative sociali: si tratta di un archetipo che può essere paragonato al concetto di maschera, la cui funzione è quella di renderci compiacenti alle richieste esterne. Quando l’individuo non riesce a raggiungere tale compromesso, sperimenta un senso di inautenticità e distacco rispetto ai propri bisogni reali. 

Nella prima tappa avviene l’incontro con l’Ombra: si tratta di un archetipo rappresentato da tutti gli aspetti che l’individuo non conosce di sé. Vi rientrano caratteristiche e pulsioni rimosse dalla famiglia o dalla società che l’individuo a sua volta tenterà di nascondere. Il rischio nel percorso alla ricerca dell’autoaffermazione è qui rappresentato dalla volontà di ignorare l’Ombra, di fatto rafforzandola, o all’opposto arrendersi ad essa, divenendo schiavi della soddisfazione degli impulsi correlati. Per favorire la piena scoperta ed affermazione del Sé, l’individuo dovrebbe piuttosto esplorare ed accettare tali aspetti cupi, immaginandoli come la classica ombra degli autoritratti che conferisce un valore aggiunto alle caratteristiche della persona, proprio perché svolge un ruolo complementare ad esse.

L’accettazione dell’Ombra consente di raggiungere la fase successiva, l’incontro con l’archetipo dell’Anima e dell’Animus: la prima racchiude in sé tutti gli aspetti prettamente psichici rappresentati da una figura femminile che segnano i confini tra la coscienza individuale e l’inconscio collettivo. L’Animus è un archetipo che racchiude in sé aspetti più pragmatici, razionali e tangibili e, come l’Anima, possiede un potenziale creativo e distruttivo al tempo stesso. 

L’incontro con l’archetipo del Vecchio Saggio segna il superamento delle fasi precedenti e racchiude tutte le potenzialità dell’individuo, inclusa le proprie esperienze e capacità di ragionamento. In questa fase l’individuo procede il suo percorso imparando a riconoscere la relatività delle cose e il potenziale in esse contenuto, benché l’ambivalenza di questo archetipo risieda nella presunzione di conoscere già tutto che non lascia spazio alla scoperta. Come tutti gli archetipi si tratta comunque di un potenziale, di una forza racchiusa in ognuno di noi che può manifestarsi secondo diverse modalità. 

La quarta e ultima tappa è segnata dall’incontro con il Sé, spesso rappresentato come un fiore che sboccia.

Tale archetipo rappresenta l’incontro con il Sé nella misura in cui la persona è diventata, grazie al superamento delle tappe precedenti, un individuo completo. La meta finale di questo processo coincide con la costruzione di un individuo consapevole delle proprie caratteristiche, del potenziale, dei limiti e dei ruoli che è chiamato a svolgere. Ora l’inconscio è in perfetta connessione con la parte cosciente: elemento che permette la piena realizzazione del Sé. 

La mancata individuazione avviene perché per alcuni tale percorso non è ancora terminato, sebbene possa essere riattivato durante il percorso psicoterapico, rappresentando quest’ultimo un efficace mezzo per sostenere la persona nella gestione delle differenze e nell’accompagnarla in questo viaggio alla scoperta del Sé.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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