Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

Via Mameli 49, Cagliari

Tel. +39 349 66 03 960

Eros e Thanatos nella psicanalisi di Freud

Sei in: Raccolta di Articoli di Psicologia Psicoterapia


La rappresentazione di Eros e Thanathos, l’atavico dualismo tra bene e male, creazione e distruzione, da sempre causa di tormento interiore e senso di colpa nell’uomo, sono gli opposti da integrare e sublimare nel conflitto psicologico, nell’esistenza psichica, biologica e sociale della specie. Freud introdusse in psicanalisi questi due opposti utilizzando il termine “pulsione” che non è altro che uno stato eccitatorio da cui poi derivano e si sviluppano i processi psichici.

Eros e Thanatos: elementi salienti nel dualismo psicoanalitico

La pulsione di vita, comprendente la libido, è volta al piacere e alla creazione; Eros, la forza capace di creare la vita. La pulsione di morte invece è auto ed etero distruttiva, Thanathos; rappresentata dalla Morte. Questa perpetua lotta soggiace all’evoluzione civile e non è altro che il lavoro di una per impedire all’altra di distruggere la società e lo status quo individuale.

Nei primi studi Freud osservò come prima contrapposizione quella tra libido, che alimenta la pulsione sessuale, e la tendenza alla procrastinazione, al bisogno contingente di adattare i propri desideri alle esigenze esterne, al mondo reale, da intendere quindi anche come contrapposizione tra singolo e società. Da notare che sviluppò questa sua teoria a cavallo delle due guerre mondiali, periodo di grande turbamento e cambiamento per la civiltà, nonché una fase storica che pose al centro dell’attenzione dell’uomo il ruolo delle rappresentazioni materiali dell’aggressività innata nell’uomo.

Introdusse così per la prima volta una nuova contrapposizione e il concetto di pulsione di morte, più potente della pulsione di vita ma interagente con questa e capace di manifestarsi ad esempio quando non più legata alla pulsione di vita, come nelle perversioni. 

Le influenze storiche e il ruolo delle pulsioni nella vita quotidiana

Se da un lato la pulsione di morte è meramente distruttiva, dall’altro viene anche presentata da Freud come un superamento alla volontà della vita: concetto espresso da Schopenhauer nella sua filosofia del pessimismo dal quale Freud attinse, un ritorno alla materia inanimata, più nello specifico al Nirvana del buddismo: la cessazione del desiderio e la liberazione dagli attaccamenti e dalla conseguente sofferenza, definita come il samsara.

Da un punto di vista biologico la si può spiegare con la “consapevolezza” di ogni essere vivente di essere destinato a morire. Nel suo testo del 1920, “Al di là del principio del piacere” , Freud osserva una coazione, la tendenza a ripetere le esperienze spiacevoli, a prescindere dal principio del piacere; sintomo quindi di una nevrosi, col fine di “non ricordare”, di rimuovere, ma mai del tutto appagante (similmente Nietzsche parlerà di “eterno ritorno”, un ciclico quanto drammatico ripetersi di incarnazioni, sempre nella stessa vita, in cui gioie e dolori, sofferenze e pensieri, si ripetono uguali) e che può sparire solo quando riemerge alla coscienza del paziente, quando quest’ultimo diventa in grado di osservarla e correggerla.

Tutte le pulsioni sottostanno a quattro principi: costanza, piacere, realtà e compulsione a ripetere. Le pulsioni esercitano pressione sull’individuo che cerca di ridurre le tensioni della psiche per evitare lo svilupparsi di una nevrosi secondo il principio di costanza.

Contrariamente e contemporaneamente tende a scaricare subito queste tensioni dovute alle pulsioni, rispondendo al principio del piacere, ma cerca di adattarsi alle regole imposte dall’esterno, al fine di soddisfare il principio di realtà.

Dalla pulsione di morte scaturisce questa tendenza a ripetere esperienza negative e nocive.

Ognuno tende alla soddisfazione dei propri desideri così come della propria aggressività ma la società impone dei limiti ad entrambe le pulsioni, rende inoffensiva la libido indirizzandola verso altri interessi e forme di creatività come arte e scienza, però l’uomo è aggressivo di natura e la società reprime l’aggressività senza lasciarle una valvola di sfogo, questa si rivolta verso l’interno, contro la mente. La frustrazione scaturita dell’incapacità di risolvere il conflitto, dalla rinuncia pulsionale, genera il senso di colpa. 

Dato che queste due pulsioni sono innate e persistenti Freud iniziò a dubitare della possibilità di un’effettiva terapia e cura. Il suo interesse a riguardo sembra più di stampo filosofico, speculativo, piuttosto che psicologico e analitico, più volto ad una ricerca che a una soluzione, ad un ampliamento della conoscenza ed evoluzione dell’uomo che magari in futuro riuscirà a superare questo dualismo e sofferenza di fondo. 

Come se l’uomo, usando ancora le parole di Nietzsche, molto care a Freud, non sia altro che un “ponte”, una fase evolutiva, l’oltreuomo che si erge sul disco piatto del tempo e canta e balla sulla ruota del karma. 

Una seconda scuola di pensiero si distacchera’ dall’idea di un’aggressività del tutto innata, considerando quest’ultima come una risposta, un’autodifesa della mente contro esperienze negative e prolungate nel tempo, un trauma che si sviluppa già nell’infanzia, ad esempio nel bambino che non riceve una risposta empatica da parte dei genitori e quindi si rivolta contro l’istinto di vita. 

In conclusione, possiamo dire che, come per tutti gli opposti che si integrano e si alternano e non possono esistere senza l’altro, anche Thanathos non abbia solamente un’accezione negativa, e che sia invece una potenza dalla quale imparare, la possibilità di tendere ad un auto miglioramento, a sviluppare resistenza e resilienza perché ogni stato di crisi contempla una capacità adattiva che da quella scaturisce: molto spesso il problema contiene già la sua soluzione.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

La riproduzione anche parziale è vietata senza previa autorizzazione.

 

 

Richiedi una consulenza online

La consulenza online è gratuita.