Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

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Dott.ssa Benedetta Mulas

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Orientamento sessuale e identità di genere

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Dalla legalizzazione dei primi matrimoni tra persone omosessuali al dibattito sulle adozioni da parte di coppie dello stesso genere sessuale, i graduali mutamenti sociali e il progresso culturale hanno finalmente superato la concezione di una distinzione univoca e tradizionale dell’uomo e della donna, nonché del relativo orientamento sessuale. Ciò nonostante, per alcuni permangono ancora dubbi rispetto alla definizione di termini come identità di genere, ruolo di genere o orientamento sessuale.

Verso una visione più aperta e realistica

Il progressivo superamento di un’identità e un orientamento sessuale ben definito segue un dibattito che ha portato alla luce una visione più aperta, superando la concezione di categorie definite e univoche legate all’eterosessualità di donne e uomini, così come del loro “naturale” aderire a rigidi schemi di ruolo che hanno caratterizzato le generazioni passate. In realtà per conoscere e comprendere l’individuo è fondamentale avvicinarsi alla sua identità sessuale intesa come il prodotto di un insieme di fattori che proveremo a concettualizzare a seguire.
La visione di base parte dall’interpretazione della sessualità come un fenomeno che deve essere necessariamente collocato in un contesto più ampio, ovvero secondo un modello biopsicosociale. Già Freud nell’opera “Tre saggi sulla teoria sessuale” ha posto in evidenza quanto la sessualità individuale rappresenti il prodotto di dinamiche relazionali e vissuti individuali che hanno origine nello stadio infantile. Non solo, infatti lo stesso Freud riconobbe nella sessualità tre fattori principali che contribuiscono alla completa rappresentazione dell’identità individuale, ovvero aspetti sessuali di natura sia organica che psicologica e il tipo di scelta oggettuale.
L’accezione attuale identifica la componente psicologica, ovvero l’identità di genere, come un fattore interno, e il comportamento sessuale come manifestazione esterna, concependo queste ed altre sfumature come elementi di base dell’identità sessuale. L’identità sessuale va intesa come un termine dal significato profondo e multi sfaccettato, che racchiude al suo interno l’identità di genere, il sesso biologico, l’orientamento sessuale e il comportamento sessuale.
Dal sesso biologico all’orientamento sessuale
Il sesso biologico rappresenta una nozione strettamente correlata agli aspetti fisiologici della persona. Con tale termine si intendono le qualità anatomiche e ormonali che accompagnano l’individuo sin dalla nascita e possono distinguersi in sesso femminile, maschile o intersessuale, ovvero caratterizzato dall’impossibilità di definire un sesso biologico univoco. Nell’ultimo caso ci riferiamo, ad esempio, a soggetti ermafroditi nei quali coesistono l’apparato sessuale maschile e femminile, ma anche ad altre condizioni quali la sindrome adreno-genitale nonché ad altri quadri meno frequenti, che allo stesso modo aprono un profondo dibattito circa la competenza e la responsabilità medica nell’attribuire il sesso biologico dell’individuo.
La nozione di ruolo di genere rimanda invece ad un concetto opposto, non basato sulla dimensione organica bensì su quella sociale e culturale. Con questo termine ci riferiamo all’insieme di aspettative che la società, intesa come micro e macro sistema, nutre nei confronti della persona, vincolandola rispetto a specifiche credenze rispetto a ciò che è ritenuto accettabile o meno. Per comprendere meglio tale nozione è sufficiente risalire alle dinamiche che caratterizzavano, ad esempio, le famiglie negli anni ’50, caratterizzate nella maggior parte dei casi da una netta distinzione dei ruoli attesi dalla donna, spesso correlata a un atteggiamento più passivo e limitato alla cura dei figli e delle faccende domestiche, e dagli uomini, più attivi e autoritari sia sul piano professionale che in quello relazionale. Va da sé che tali aspettative sono fortemente influenzate dal contesto di appartenenza all’interno del quale l’individuo si colloca, determinando già in età infantile una serie di regole implicite relative, ad esempio, agli abiti da indossare o ai giochi da utilizzare.
L’orientamento sessuale, invece, è una nozione strettamente connessa al piano relazionale, ovvero alle specifiche modalità attraverso le quali l’individuo interagisce con l’altro. Con tale termine ci riferiamo a una tendenza strutturata e predominante che muove l’attrazione sessuale o affettiva verso un’altra persona, a prescindere dal sesso biologico. In tale senso la distinzione principale riguarda l’eterosessualità, caratterizzata da un’attrazione verso persone di sesso differente, l’omosessualità nel caso di persone che ricercano individui dello stesso sesso, la bisessualità, qualora la persona non possieda una preferenza specifica in un senso o nell’altro o asessualità, caratterizzata dall’assenza di attrazione o desiderio sessuale.
L’identità di genere pone in luce la natura costruttiva della rappresentazione di sé intesa come frutto di fattori culturali e psicologici, in contrapposizione con elementi generalmente meno flessibili come il sesso biologico. Con questo termine ci riferiamo a quanto la persona si sente vicina o distante alla definizione socialmente attribuita al maschile o al femminile, con i molteplici processi psicologici ed emotivi ad esso correlati. Detto in altri termini, l’identità di genere rappresenta il frutto di un processo complesso, determinato dalla consapevolezza e dall’adesione o il rifiuto dei fattori correlati alla visione del genere maschile e femminile, nonché ai personali tentativi di esprimere sé stesso in relazione a tali aspetti.
Si tratta dunque di dinamiche non esenti da possibili conflitti interiori, potenzialmente in grado di generare malessere rispetto all’impossibilità di esprimere pienamente sé stessi. Ad esempio nel caso dell’identità transgender le persone possono sperimentare un profondo malessere provocato dal conflitto interiore tra identità di genere e sesso biologico che può sfociare nella transizione del sesso biologico alla propria identità di genere o a una visione più flessibile, priva di confini definiti relativi alla rappresentazione del maschile e del femminile.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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