Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

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L’importanza della differenziazione nella relazione di coppia

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Ogni rapporto a due possiede un andamento proprio che non sempre coincide con il benessere di coloro che ne fanno parte. Bader e Pearson hanno fornito un importante contributo alla terapia di coppia elaborando un particolare modello evolutivo. In questo approccio gli autori pongono l’accento sulle varie fasi evolutive che la coppia deve affrontare per raggiungere un equilibrio duraturo, permettendo a entrambe le persone di differenziarsi dall’altro e di riconoscersi prima come individui e solo successivamente come coppia.

Gli step evolutivi della coppia funzionale nel tempo

Nel 1984 Ellyn Bader e Peter Pearson elaborarono un interessante modello volto a descrivere l’evoluzione di ogni coppia sana attraverso una serie di stadi progressivi. La prima fase che ogni coppia attraversa è quella dell’innamoramento. Si tratta di un periodo solitamente circoscritto ai primi mesi di frequentazione caratterizzato da un’elevata idealizzazione dell’altro. Tale stadio simbiotico presenta il fine primario di gettare le fondamenta del legame, consentendo ai due singoli individui di esaltare le qualità dell’altro in modo da favorire l’identificazione del Sé nella coppia. Durante l’innamoramento l’altro è arricchito da abilità e caratteristiche che spesso si discostano molto dalla realtà; lo stesso distacco viene agito a livello ambientale portando i partner a isolarsi dal proprio contesto ponendo l’altro in primo piano. 

La fase successiva è definita della differenziazione ed è rappresentata dalla presa di coscienza dell’altro. L’esame di realtà non appare più compromesso come nello stadio precedente e finalmente il partner ci appare per quello che è realmente. Ciò comporta una graduale percezione delle effettive qualità dell’altro e la comparsa di difetti mai individuati prima. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di una fase evolutiva incentrata sulle differenze, sulle distinte caratteristiche dei singoli partner la cui entrata in gioco detta l’emergere dei primi, significativi conflitti. Lo scopo relazionale della differenziazione è permettere alla coppia di conoscersi davvero per ciò che si è, rendendo il tutto meno complicato grazie all’unione raggiunta nella fase precedente.

Un passaggio obbligato ma non sempre spontaneo

Lo scopo individuale di questa fase è permettere alla coppia di soddisfare i propri bisogni a livello personale e relazionale. Per farlo è necessario riconoscere le proprie caratteristiche e aspettative come distinte da quelle dell’altro e imparare a gestire le differenze e il conflitto in modo costruttivo. Tuttavia nella differenziazione sono ancora attive dinamiche di natura simbiotica quali i tentativi manipolatori nel modificare l’altro secondo le proprie esigenze e la tendenza nell’evitamento e nel non riconoscimento delle differenze per scongiurare il confitto. Il modo in cui tali processi restano attivi e predominanti all’interno della relazione di coppia ne influenza il superamento e il passaggio alla fase successiva ma, allo stesso tempo, esercita importanti cambiamenti a livello emotivo. 

Ad esempio la tendenza a manipolare l’altro può impedire la differenziazione del Sé e innescare reazioni emotive legate alla tristezza e alla perdita di controllo da un lato, e alla rabbia e al disinnamoramento dall’altro. In alcuni casi la coppia può restare letteralmente intrappolata in queste dinamiche, non riuscendo a raggiungere una posizione che permetta ai singoli membri di percepirsi sul piano individuale e sfociando in stili relazionali dominati dalla simbiosi e dalla dipendenza affettiva. 

Nelle coppie più funzionali, invece, la differenziazione offre a ciascuno la possibilità di trovare strategie idonee alla valorizzazione del Sé e dell’altro. Ciò avviene soprattutto mediante la definizione e il rispetto dei confini reciproci, elemento che nella vita quotidiana si traduce nel soddisfacimento di bisogni legati a interessi e attività che appartengono ora ai singoli individui, ora alla valorizzazione del rapporto a due. 

Ciò stimola in entrambe le persone la percezione di essere riconosciuti pienamente per ciò che si è e innesca un germe cooperativo all’interno della coppia, necessario per il raggiungimento di obiettivi congiunti. 

La fase della sperimentazione è più orientata al livello individuale e porta i singoli partner a ricercare la propria identità al di fuori del rapporto di coppia. Si tratta di uno stadio fortemente legato alle esperienze passate e al soddisfacimento (o mancato tale) del bisogno di esplorazione e individuazione favorito dai genitori in età evolutiva. Le attività svolte nel contesto esterno al rapporto diadico portano a un allontanamento dei partner che pone la relazione su un secondo piano rispetto ai bisogni individuali. 

L’ambiente esterno viene considerato il bacino cui attingere per soddisfarsi pienamente e spesso la relazione viene vista più come un ostacolo al proprio successo personale, che non come risorsa. Il grado di minaccia percepita varia in funzione del modo in cui la coppia ha superato la fase di differenziazione, determinando il passaggio allo stadio successivo o, in alcuni casi, l’instaurarsi di un rapporto basato sulla dipendenza e l’ostilità.

Il sostegno psicologico nella differenziazione del Sé

La psicoterapia di coppia e il sostegno psicologico individuale possono tornare utili per lavorare su più livelli e favorire il raggiungimento della fase finale. L’ultimo stadio del modello è definito dell’interdipendenza e rappresenta il traguardo ottenuto dalle coppie che, nel superare le varie fasi, hanno imparato a integrare le differenze individuali, a rispettarle e a valorizzarle secondo modalità che permettano di condividere il valore sia dei bisogni personali, che di quelli relazionali.

Nella realtà, purtroppo, l’interdipendenza rappresenta una fase ideale tutt’altro che scontata. Uno dei maggiori ostacoli che ne impedisce il raggiungimento è rappresentato dalla mancata differenziazione del Sé che distoglie entrambi i partner dalle proprie risorse, impedendo loro di attivarle nonostante sia presente una buona sintonia di base. 

La psicoterapia può aiutare la persona a rintracciare le difficoltà che incontra nella gestione delle differenze, che spesso rappresentano il frutto di modelli familiari che già in età evolutiva hanno reso difficile raggiungere una piena espressione del proprio potenziale. Inoltre l’intervento psicoterapico può agire direttamente sulla diade attraverso interventi di coppia nei quali il terapeuta agisce come un mediatore dei conflitti. Lo psicoterapeuta in tale senso riveste il ruolo di ponte, come una protesi che viene gradualmente introiettata all’interno della relazione a due favorendo i processi di separazione e individuazione necessari all’attivazione delle risorse cooperative diadiche.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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