Psicologo Psicoterapeuta a Cagliari

Specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo

 

Dott.ssa Benedetta Mulas

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I principali meccanismi di difesa dell’Io

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I meccanismi di difesa sono funzioni dell’Io che ciascuno di noi possiede e utilizza in modo differenziato. Si tratta di vere e proprie risorse che ci aiutano a fronteggiare le difficoltà della vita quotidiana, eppure in alcuni casi il loro impiego può trasformarsi in qualcosa di opposto e disfunzionale al raggiungimento dei propri obiettivi.

La rimozione e il contributo freudiano

Uno dei principali studiosi di queste strategie protettive che la mente mette in atto per salvaguardare l’Io è Sigmund Freud. Lo psicoanalista austriaco prestò particolare attenzione alla rimozione, un meccanismo che ha lo scopo di allontanare dalla mente pensieri, ricordi e contenuti dolorosi allo scopo di difendere l’Io, evitando di produrre dolore e disagio nella persona. La rimozione può riguardare eventi di vita passata o desideri, che possono restare nascosti o riemergere in un secondo momento. Ad esempio ciò può avvenire quando la persona entra nuovamente in contatto con uno stimolo simile e per associazione riattiva il materiale rimosso e tutte le emozioni ad esso correlate.

In questo modo il contenuto nascosto in precedenza può diventare cosciente. Lo scopo principale della psicoanalisi freudiana è proprio quello di aiutare la persona a divenire consapevole dei propri processi mentali e ad affrontare i contenuti ricchi di emozioni intense e qualitativamente percepite come negative. Un esempio in tale senso può riguardare pazienti con ricordi traumatici che in alcuni casi possono arrivare a utilizzare tale meccanismo di difesa in modo automaticamente predominante, impedendo a sé stessi di affrontare eventi dolorosi fino al punto di non ricordare nemmeno se siano accaduti o siano il frutto della propria immaginazione.

I principali meccanismi di difesa

I meccanismi di difesa rappresentano un importante ambito di ricerca successivamente ripresa da vari studiosi e clinici tra cui la stessa figlia di Freud, Anna, che dedicò all’argomento il libro “L’Io e i meccanismi di difesa”. Una delle strategie opposte a quella della rimozione è l’introiezione, che consente di assorbire determinate qualità dell’altro inglobandole nella rappresentazione del Sé. Si tratta di un meccanismo di difesa fondamentale durante l’età infantile poiché consente di interiorizzare le figure significative come i genitori, ricorrendo alle loro qualità anche quando non sono presenti.

Anche la regressione è un meccanismo di difesa molto frequente nei bambini e rappresenta una strategia facilmente riconoscibile con l’arrivo di un secondogenito. In questi casi il primo può improvvisamente ricominciare ad attuare comportamenti tipici dello stadio di sviluppo precedente (come smettere di utilizzare il vasino o di mangiare da solo), per evitare di affrontare il dolore presente nell’attuale stadio di crescita.

Il meccanismo difensivo dell’identificazione permette alla persona di auto-attribuirsi qualità proprie dell’altro. Anche in questo caso si tratta di una strategia molto importante in età infantile e adulta in quanto consente di replicare un modello positivo come può avvenire in ambito evolutivo, professionale e relazionale.

Il meccanismo della proiezione agisce in modo opposto e porta la persona a rivolgere pensieri e sentimenti percepiti come inaccettabili verso l’esterno, inteso come l’altro o in senso più ampio a livello ambientale.

La proiezione rappresenta uno dei meccanismi tipici della paranoia assieme alla scissione, attraverso la quale si tende a separare le componenti buone e cattive dell’oggetto, impedendo di vederlo in modo integrato. È quanto accade, ad esempio, quando si considera una terza persona in modo del tutto buono o cattivo, poiché accettare la compresenza dei due aspetti può generare un disagio che la mente cerca di allontanare.

Scissione e proiezione rientrano anche nei meccanismi di difesa tipici dei disturbi di personalità assieme all’idealizzazione, una strategia molto comune nelle persone affette da Disturbo Borderline, che porta l’individuo a considerare l’altro come dotato di qualità onnipotenti che non hanno nulla a che vedere con la realtà oggettiva. Si tratta di un meccanismo tipico anche della fase dell’innamoramento, associato alla tendenza a percepire il partner in modo idealizzato e poco realistico. Altro meccanismo di difesa che può influenzare ampiamente l’ambito relazionale è quello della negazione, che porta la persona a non riconoscere alcuni elementi della realtà personale e di coppia, con effetti negativi sull’equilibrio di entrambe le parti.

Di fronte a contenuti dolorosi la mente può adottare il meccanismo della repressione in modo da escludere lo stimolo angosciante dalla propria coscienza o, in modo cognitivamente più sofisticato, cercare di giustificare pensieri ed eventi associati a emozioni negative attraverso la razionalizzazione: un meccanismo che la aiuta a contenere il senso di angoscia che deriverebbe se guardasse agli eventi in modo oggettivo.

Quest’ultima rientra nei meccanismi di difesa tipici delle nevrosi assieme all’intellettualizzazione attivata per contenere le pulsioni in modo simile alla razionalizzazione e, infine, lo spostamento: un meccanismo tipico nei pazienti fobici che li porta a spostare emozioni e rappresentazioni inaccettabili su uno stimolo neutro, convertendolo conseguentemente nell’oggetto fobico.

Normalità o patologia? L’importanza della psicoterapia

I meccanismi di difesa sono funzioni fondamentali presenti in ognuno di noi. Si tratta di elementi alla base del nostro equilibrio mentale, necessari alla nostra stessa sopravvivenza.

Intraprendere un percorso psicologico può aiutarci a conoscere da vicino questi meccanismi che di per sé non presentano alcun nesso diretto con la patologia mentale ma piuttosto si configurano come uno dei principali strumenti che la mente adotta per proteggere l’Io e favorire l’equilibrio individuale.

In alcuni casi, però, i meccanismi di difesa possono attivarsi in modo disfunzionale, ostacolando il raggiungimento dei nostri obiettivi personali e relazionali, con conseguenze circoscritte che possono ampliarsi fino a sfociare in veri e propri disturbi mentali.

Con l’aiuto di uno psicoterapeuta è possibile intraprendere un percorso che aiuta la persona a comprendere le proprie dinamiche interne e, soprattutto, a capire perché tende ad attivare determinati meccanismi di difesa, lavorando insieme per ripristinare strategie più funzionali al proprio benessere.

Dott.ssa Benedetta Mulas Psicologo e Psicoterapeuta a Cagliari

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